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Diego Mariani: tra analogico e digitale

6 Giugno 2022
Diego Mariani_Cover
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Intervistare Diego è stato come fare un tuffo nel passato… Marta lo conosce dai tempi del Liceo, ma è solo nell’ultimo periodo che lo abbiamo “riscoperto”. Il tempo certe persone non le cambia e questo artista, a cavallo tra analogico e digitale, ne è un esempio.

Diego Mariani, classe 1982, ha uno studio a Milano dove lavora come grafico e illustratore freelance. Crea prendendo spunto dalle arti visive, dalla musica e dai retrogames, le sue tre passioni; nel 2004 questo processo creativo è diventato un lavoro grazie alla realizzazione di immagini per interni ed esterni di esercizi commerciali e abitazioni private. La passione non manca mai e plasma ogni suo lavoro.

Il 2011 rappresenta un punto di svolta con la fondazione, in collaborazione con due amici/colleghi, dello studio Ofilab il luogo simbolo dell’unione delle arti. Diego si pone l’obiettivo di far vivere e sbocciare il gesto analogico, proprio della tecnica degli illustratori e dei graffitisti, in un’epoca che sempre più strizza l’occhio al digitale e a nostro avviso riesce perfettamente nel suo intento grazie a lavori che non passano inosservati.

Incarna la figura dell’artista d’altri tempi: un moderno e tecnologico Monet dal tratto chiaro e caratteristico, che ama spaziare tra tecniche grafico-pittoriche, anche se predilige l’acquerello, suonare la batteria o qualsiasi oggetto abbia davanti e capace di un amore incondizionato…

Ma adesso facciamo parlare la sua creatività!

DIEGO MARIANI

Ho uno studio a Milano, dove lavoro come grafico e illustratore freelance. Da 20 anni decoro le serrande di Milano e dintorni e disegno loghi per piccole e medie imprese.

Quando hai capito che questa sarebbe stata la tua strada?

Come quasi tutto quel che mi accade, è stata la vita a farmi capire quale sarebbe stata la mia strada.
Che poi per me più che una strada è un’autostrada a 6 corsie perché sono sempre in ballo con mille progetti, tutti diversi e spesso in ambiti molto differenti fra loro.
Però è vero: la mia direttrice è sicuramente la grafica e l’illustrazione, leitmotiv della mia carriera lavorativa.

ARTE, MUSICA E RETROGAMES

Le tue creazioni prendono spunto dalle tue tre grandi passioni: le arti visive, la musica e i retrogames. Ci racconti qualcosa in più a riguardo?

Quello che amo fare è prendermi cura dell’immagine coordinata di chi mi assolda per un suo bisogno specifico, che di solito è la richiesta di un logo o di un simbolo riconoscibile da tutti che rimandi a una specifica professione, piuttosto che un sito web personale o un disegno stilizzato per dare personalità alla propria attività.

Dietro al mio lavoro c’è sempre il mio vissuto che viene modellato dalle mie passioni: la grafica editoriale, l’arte, la street art, la ceramica, il mondo dei video games anni 80/90, la musica pop/jazz/rock/elettronica, la batteria.

Quello che faccio viene sempre, in qualche modo, influenzato da tutto quello che mi piace e mi circonda.

Delle tre passioni qual è la più radicata e forte?

Di sicuro le prime due ovvero l’arte e la musica, mie vere compagne di vita in qualsiasi momento.
Ho iniziato a disegnare da quando non ne ho memoria: avevo 2 anni circa e i miei genitori mi hanno raccontato che  ero così affascinato dai campanili e dai passaggi a livello che li disegnavo continuamente.

Poi verso i 4/5 anni ho cominciato a ripetere e suonare le canzoni pre-registrate di una pianola giocattolo di Paperino. Prima di addormentarmi mi piaceva ascoltare in cuffia la 5^ e la 9^ di Beethoven: insomma, qualche avvisaglia di quello che avrei voluto fare/essere nella vita c’era già.

STUDIO OFILAB

Analogico e digitale: nei tuoi lavori trovano il modo di convivere. Come ci riesci?

Riesco a far convivere i due mondi cercando di utilizzarli sempre come punti di partenza e mai di arrivo. Ci sono lavori che partono da un’idea “analogica” (schizzi a matita o pennarello) che poi arrivano nel mondo “digitale” come naturale conseguenza e, viceversa, idee che prendono forma con bozze fatte su software grafici che fanno il passaggio nel mondo “analogico” (come i miei lavori a spray su serranda o su muro).
Devo dire che ultimamente sono più vicino al mondo analogico ma non c’è mai una sfera che prende il sopravvento: riescono a convivere sempre nella mia testa.

SGUARDO AL FUTURO

Progetti in corso: parliamone.

In questo momento, oltre ai miei lavori su commissione, sto cercando di capirci qualcosa del mondo legato agli NFT e sto cercando un connubio che possa sposarsi con la mia “arte”. Inoltre sto allestendo il mio studio in previsione di corsi di ceramica per principianti e di acquerello, la mia tecnica preferita in assoluto.

Curiosità…

Sono diventato papà da poco più di 2 anni e ho capito che cosa vuol dire “amore incondizionato”. PS: mentre sto scrivendo, grazie alla vostra intervista, mi sono reso conto di quanto il mio sito non sia aggiornato alla situazione attuale dei miei progetti. È tempo di rinnovare!


LINK UTILI

Scopri le meraviglie di Diego sul sito https://diegomariani.net su Instagram e Facebook

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