Storie

I SONCINELLI: una storia di creatività, ingegno e disabilità

14 Ottobre 2021
I Soncinelli_storie di pigne
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Si è soliti dire “per ogni cosa c’è il suo momento, il suo tempo”, non possiamo che essere d’accordo con questa considerazione dopo le chiacchiere con I Soncinelli, alias Laura e Massimo.

Da qualche mese Storie di Pigne ha rivolto il suo sguardo verso il mondo dell’artigianato rigorosamente Made in Italy, accompagnando lo sviluppo dei progetti di alcuni “suoi” artigiani del cuore.

E come ci piace ricordare, quando acquisti qualcosa da un artigiano…

Non compri un semplice oggetto, ma centinaia di ore di esperimenti, fallimenti e prove, compri giorni, settimane e mesi di frustrazione e momenti di pura gioia.
Non stai comprando un oggetto, ma un pezzo di cuore, una parte dell’anima, un momento della vita di qualcun altro, compri dall’artigiano il tempo impiegato per fare quello che è la sua passione
il suo piacere.

Abbiamo incontrato Laura e Massimo a casa loro in un pomeriggio estivo di caldo pazzesco, davanti a un bicchiere di birra e seduti al tavolo che è anche il loro “atelier”. Immaginatevi una chiacchierata di un’ora e mezza con amici di lunga data, parlando di passato, presente e futuro.

Le sensazioni sono state quelle, però I Soncinelli li abbiamo incontrati per la prima volta in quell’occasione, anche se da almeno due anni eravamo a conoscenza della loro realtà in continuo sviluppo.

Come ha più volte ripetuto Laura “c’è un tempo per tutto” e noi siamo state davvero felici che sia finalmente arrivato il momento di conoscerci di persona.

IL PUNTO DI PARTENZA.

Laura ha alle spalle molti anni di lavoro d’ufficio e una posizione di tutto rispetto. Sposata con Massimo dal giugno 2002, ma fidanzati fin da ragazzini.  Insieme maturano l’idea di allargare la famiglia adottando nel 2010 Qingyuan Andrea e nel 2014 Xinyang Luca; due bimbi “special needs”, originari dell’estremo oriente.

I Soncinelli

Qingyuan Andrea nasce con labiopalatoschisi bilaterale; ma insieme a Laura e Massimo inizia la sua risoluzione tra molti interventi chirurgici e terapia logopedica. Ci sarà ancora da intervenire, ma con pazienza e determinazione, “aggiusteranno” definitivamente tutto. Xinyang Luca invece, porta con sé una situazione di generale degrado e forte bisogno di tanto e tutto. A digiuno da ogni stimolo e attenzione. Le carte che lo accompagnano, sono poco chiare, ma i suoi grandi bisogni, sono lampanti. Solamente più tardi, esami genetici specifici, riveleranno che la cella KAT6A del cromosoma 8 è sovraffollata in maniera anomala, manifestando in lui l’impossibilità di verbalizzare ed un importante ritardo cognitivo. Pochissimi e rari i casi nel mondo.

Secondo la legge italiana, la grave invalidità di un figlio disabile convivente, ti permette una tutela del tuo lavoro, tra sospensione alla presenza lavorativa e stipendio ridotto, di cinque anni. Questo nell’arco di un’intera vita lavorativa. Ovvero usato il bonus, l’“incantesimo” si spezza e ci si scontra ancora più duramente con la cruda realtà.

Laura è costretta a lasciare il lavoro ormai troppo lontano e inconciliabile con la nuova vita familiare; qualche tempo dopo riesce a trovare un nuovo impiego, vicino e che la soddisfa, contestualmente prende il là il progetto “Il Gioielloso Mondo di Laura”, le origini de I Soncinelli, ma arriva la pandemia e i conseguenti blocchi nelle assunzioni a tempo indeterminato. Laura è di nuovo a casa.

I mercatini non si possono più fare, nessun contatto umano è più tollerato a causa della pandemia, e gli OPI, come Laura, non hanno più modo di incontrare la loro gente; quella gente che li stimola, che li aiuta a sviluppare idee e creatività con richieste, chiacchiere, sorrisi. I mercatini sono vita e condimento per un OPI, ma ora, tutto è congelato.

Sopravviviamo o soccombiamo? Da qui il pensiero di far diventare il progetto handmade qualcos’altro, cercando di far conoscere le creazioni e di ottenere fiducia della gente.

Ed è proprio il lockdown che offre questa occasione: dapprima grazie alla produzione di mascherine bicolore – il doppio colore, ci racconta fiero Andrea “è una loro caratteristica, il loro segno di riconoscimento” – e poi con le fasce abbinate.

La produzione “decolla”, si realizzano molte, moltissime mascherine, rimanendo sempre “piedi a terra e cauti”, consapevoli che il momento non è dei migliori.

TRASFORMAZIONE E RINASCITA: LE ORIGINI.

In principio era “Il Gioielloso mondo di Laura” e poi?

Prima eravamo una realtà, poi il tempo è maturato e adesso ci siamo trasformati, siamo cresciuti e abbiamo capito di essere un team.

Laura

Tutto è nato con Laura, “fissata” di orecchini grandi e vistosi e vogliosa di provare a realizzarli da sola. “Dall’oggi al domani volevo provare a vedere se attaccati ad un materiale funzionavano e così mi sono messa in moto”.  Nasce la prima pastiglia e i relativi tentativi per vedere se l’impasto per l’assemblaggio delle componenti potesse andare bene.

Inizialmente le immagini che decoravano le pastiglie venivano dalle riviste, dai depliant di viaggi: le foto di palme e mare erano ricorrenti, poi ha riflettuto sul fatto che le stampe stesse si potessero lavorare, personalizzare e da quel momento si è aperto un mondo.

Ilaria, sorella di Laura, la spinge a pubblicare le prime creazioni sui social, era il maggio del 2018: imperfette, bisognose di miglioramenti… ma da subito di forte impatto e amate tanto da far ricevere a Laura numerose richieste di realizzazione e condivisione.

Con la soddisfazione arriva anche la paura di dare il via a una produzione ancora incerta, ma l’imbarazzo viene allontanato dal passaparola che porta complimenti e rincuora.

“E poi? Qual è il passo successivo?” la mente sempre in movimento di Laura continua a porsi queste domande, ed ecco che fanno la loro comparsa le prime pastiglie rettangolari e si assiste ad una vera e propria evoluzione della forma. Seguono le collane con ciondoli e un “avvicinamento” ai ditali…

Ci racconta Laura di essere rimasta colpita da alcune letture sulla storia dei ditali che, in America Latina se regalati, erano uno scaccia pensieri; affascinata da questo significato inizia a utilizzarli, assemblandoli a  nappe e stoffe… ed ecco che entra in scena Massimo, insostituibile braccio destro.

INSIEME NELLA VITA E NEL CUCITO…

All’inizio è fondamentale nella così detta “manovalanza” come ad esempio nel forare ditali con il trapano o ritagliare tessuti, Laura ammette di non essere così brava e precisa, mentre Massimo lo è di certo e la grande pazienza gioca a suo favore.

I due iniziano a dividersi le mansioni e il tempo del lockdown porta in casa Soncinelli una macchina da cucire della suocera che non riesce a conquistare Laura, ma che trova in Massimo un valido apprendista.

Grazie a tutorial (portoghesi), pazienza certosina e tentativi, il “Soncio” apprende le basi del cucito a macchina anche perché…

…sono dell’idea che se uno ce la fa perché non posso farcela anche io?

Massimo

La prima borsetta prende vita, l’entusiasmo crea quell’euforia che ti spinge a fare di tutto e poi giunge l’ordine, soprattutto mentale.

La coppia sperimenta un proprio genere di mascherine: bi colore e con asola per regolare il cordino, viene postata una foto di domenica pomeriggio insieme a cucire e… il telefono inizia a squillare e riempiersi di notifiche.

 A quel punto si deve prendere una decisione: insieme si può andare avanti, altrimenti è dura.

Ovviamente sono andati avanti insieme, la produzione è arrivata a una grande moltitudine di mascherine e ad oggi qualche persona le indossa ancora dopo più di un anno…

Ma ormai li conosciamo e non potevano, giustamente, “accontentarsi” di realizzare solo mascherine, si rimettono in ascolto e accolgono la richiesta di un’amica di realizzare una fascia per i capelli indomabili della loro bimba. Tutorial (portoghese) e via… dopo qualche tempo la fascia doma la chioma della piccola amichetta dai riccioli afro.

Il passaparola fa il resto e le richieste aumentano. E’ la volta dei scrunchies

I SONCINELLI.

Ma oltre all’indiscusso buon gusto, l’attenzione per le tendenze e il sapersi metter in discussione, quello che indubbiamente piace, lo sottolinea sorniona Laura è “l’uomo che cuce, ha un seguito ed è una rarità!” e noi siamo pienamente d’accordo, soprattutto quando questo seguito apprezza il lavoro di squadra che si è venuto a creare tra i due e l’incontenibile simpatia che emanano.

Durante la terza ondata della pandemia si è chiuso il cerchio: da tempo Massimo aveva a cuore l’acquisto dell’auto Land Rover 90_Defender, che però non erano riusciti a trovare fino a quel momento. Finalmente Laura vende la sua auto e in concomitanza trova un’offerta proprio relativa alla vettura desiderata dal compagno. La acquista e volete sapere cosa succede? I SONCINELLI vengono presentati “ufficialmente” al popolo social seduti sulla nuova auto tanto amata dal defunto principe Filippo d’Inghilterra passato a miglior vita da pochissime ore. Se questo non è newsjacking!!!

A quel punto è tempo per la “società familiare” di darsi da fare!

Non crediate che tutto sia però così facile, prima di arrivare al prodotto finito ci sono un’infinità di tentativi, scarti buttati via e qualche arrabbiatura, ma la creatività, l’ingegno e la fantasia allo stato puro non mancano e le nuove idee sono sempre dietro l’angolo.

L’estate 2021 ha visto il lancio di una novità: le gonne.

Per realizzarle Laura e Massimo hanno fatto un corso di cucito con una persona che si occupa di alta moda, non volevano correre il rischio di “bruciare” un progetto di questa portata presentando un cucito improvvisato.

Ne sono venuti fuori pezzi di buona fattura, facili da indossare, dal disinvolto impiego. Da subito hanno conquistato piacevolmente i “fan” della coppia.

I Soncinelli ci hanno ripetuto più volte che “essere di impatto non è semplice, non peccare di presunzione e non destare invidia è difficile” soprattutto se si ha a che fare con persone genuine e che non se la tirano… aggiungiamo noi. Quindi uno dei problemi più ostici è stato il famoso “posizionamento” e promozione delle creazioni.

Di certo la cura per il packaging ha sortito l’effetto sperato. Ogni creazione è accompagnata da un talloncino che ritrae il loro marchio: due figure – ovviamente maschio e femmina, su sfondo neutro per far risaltare il prodotto. Uno stile riconoscibile e semplice, ma mai banale. Come loro.

SCONTRI CREATIVI?

Non rilevati.

Rispondono quasi all’unisono.
Laura è la creativa, Massimo il braccio destro che esegue ed a cui piace sentirsi dire cosa fare e tirare dritto all’obiettivo.
Ovviamente le litigate non mancano: teniamo bene a mente che ci troviamo di fronte ad un pignolo ed a una ribelle creativa… ma il punto di accordo è sempre dietro l’angolo e l’oggetto di discussione viene confezionato a dovere.

In lui io vedo l’invincibile: Massimo borbotta ma io gli rispondo che ce la può fare, che funziona e alla fine le cose vengono fatte come si deve

Laura
IL DIETRO LE QUINTE.

Non tutte le ciambelle riescono con il buco e questo lo sa bene Laura, la parte creativa del team, che racconta:

Quando esce un orecchino sbagliato, lo lascio lì a decantare e poi lo riprendo in mano, magari otto ore dopo con un’altra idea

I Soncinelli

È lei che sceglie le materie prime, a Massimo “piove tutto addosso”. Non è solita realizzare degli schizzi preparatori, il disegno la limita, si affida al pensiero che matura in testa e compone le sue creazioni sulla base dell’idea che ha in mente:

Nel momento in cui faccio una collana appoggio le cose, poi vado via, poi torno, magari vado via di nuovo, ma quasi sempre alla fine realizzo quello che avevo in mente così.

Laura

Di certo ama sperimentare e guardarsi molto attorno, per esempio di recente la resina ha catturato la sua attenzione, ma, proprio a causa della sua “scarsa” pazienza, a differenza di Massimo non ama i tutorial e va avanti “ad occhio”. 

Non scrive procedimenti o “ricette” e questo è talvolta motivo di bisticcio con il partner che invece è decisamente più metodico. La riposta di Laura – che ci ha fatto sorridere – alla provocazione “ma se vogliono due pezzi uguali come fai a rifarli?” è stata “deve piacere così come viene fuori.” Applausi.

Di certo non manca l’attenzione nel non sprecare i materiali utilizzati: “ci piace sperimentare e non buttare via nulla” a tal proposito Massimo racconta che nel periodo del lockdown il suo guardaroba è stato fonte preziosa di tessuti per ogni genere di creazione…

Dopotutto, aggiunge Laura:

Quello che tocchi non va mai visto per come nasce e per l’oggetto che è e quindi è una evoluzione continua.

Laura
LE SODDISFAZIONI.

Le conferme ripagano di tutti gli sforzi, danno coraggio e quella spinta per fare piccoli passi nelle giuste direzioni: i mercatini hanno riaperto e la Fiera di Santo Stefano a Concordia Sagittaria (Ve) è stata una conferma. Laura e Massimo ci raccontano, con non poca emozione, di quando hanno vista una ragazza avanzare verso di loro indossando una gonna by I Soncinelli, perché aggiunge Massimo:

…vederla su Laura è bello, ma indossata da un’estranea è una sensazione ancora più appagante

Laura scherza e aggiunge:

“chissà se Giorgio Armani si sente così?”

Oppure ricevere la visita in bancarella di clienti che avevano già acquistato in passato e che sono tornate appositamente per comperare altro; insomma la Fiera a Concordia è stata una grande restituzione che ha regalato fiducia e soddisfazione alla coppia che comunque, vi possiamo assicurare, è decisamente critica e “pigna” nei confronti del loro lavoro. Ma a noi piacciono anche per questo.

TUTTO ROSE E FIORI?

“Dopotutto” abbiamo a che fare con una coppia che non si è mai arresa: dopo un fallimento si sono dati da fare, si sono rimboccati le maniche e sono ripartiti, insieme. Da 29 anni.

Certamente hanno avuto il supporto di tanti amici che in una delle fasi più difficili della loro vita non hanno fatto mancare il loro supporto, ma sotto sotto sono dei “testoni” che non riescono a riconoscere quello che di immenso hanno fatto e l’esempio che sono diventati per molti.

siamo persone che da noi pretendiamo molto di più di quello che già diamo…

I Soncinelli

Sarà una questione di carattere? Laura e Massimo hanno fatto scelte importanti, chiedono a loro stessi sempre di più, di certo la “comfort zone” non gli appartiene. Ma dopotutto non è un male. Anzi, dovremmo imparare da loro a vedere come uno stimolo l’instabilità, l’irrequietezza e la disabilità.

UNA FAMIGLIA SPECIALE.

“Non potevate sceglierlo sano?” una domanda ricorrente nella vita di Laura e Massimo.

“Ma cosa cambia? Di pancia o di aereo, questo è arrivato” risponde Laura. Ci ride sopra, ma l’amarezza è dietro l’angolo, soprattutto perché le persone spesso si permettono giudizi a priori e la compassione forse ferisce più della domanda.

Una Famiglia Speciale composta da una coppia frizzante che sta insieme da 29 anni, due cani di taglia medio grossa e due bimbi “fuori dal coro”: Qingyuan Andrea, Xinyang Luca nati entrambi in Cina nel 2008 il primo e 2012 il secondo.

Sulla disabilità di Luca non c’era letteratura, né consigli e neppure terapie, con il passare del tempo, grazie alla KAT6A Foundation, Laura e Massimo si sono sentiti meno “abbandonati” perché è doveroso sottolineare che in Italia manca una rete di accoglienza che faccia da scudo a neo genitori alle prese con una malattia rara.

Io ci ho messo molto istinto di mamma

Laura

E Xinyang Luca ha imparato a camminare, con i suoi tempi, ha iniziato a frequentare l’asilo prima e le elementari poi…

Quello che più volte ci hanno ripetuto è che una disabilità non ferma il mondo, magari lo rallenta, ha bisogno dei suoi tempi; I Soncinelli hanno anche questo valore o grado di difficoltà ma “sono a getto” e invece che inveire contro uno Stato assente, eruttano entusiasmo nel mondo dell’artigianato creativo.

Certo, se le persone sapessero quanto è difficile trovare il tempo e gli spazi per fare quello che fanno… forse apprezzerebbero ancor di più il loro lavoro.  

Scherzando Laura ci ha rivelato che un amico li vorrebbe proporre come “patrimonio dell’umanità”, non possiamo che essere d’accordo con questa persona.

Storie di Pigne è una piccolissima realtà che si occupa principalmente di raccontare Storie fuori dal coro nel mondo dell’artigianato Made in Italy, ma un piccolo inciso ci sentiamo in dovere di farlo: se più voci potessero riportare la storia de I Soncinelli, sottolineando l’importanza della creazione di centri che supportino i neo genitori nel post adozione (soprattutto per i bimbi con “bisogni speciali”), forse uno spiraglio di normalità nella vita di queste famiglie potrebbe arrivare. I bimbi portatori di disabilità di un certo livello e con malattie rare come Luca non potranno mai avere una vita normale, è duro da mettere nero su bianco. Centri di arricchimento a supporto delle famiglie potrebbero essere il LA per vivere briciole di serena quotidianità.

Per un anno, dall’arrivo di Luca, abbiamo rimuginato, sentendoci in colpa; pensando al sacrificio, in prospettiva, che stavamo chiedendo ad Andrea.
Ma ci siamo dati delle risposte chiare.
Se fosse accaduto in pancia?
Abbiamo raggiunto un semi equilibro, ci misuriamo continuamente e sospiriamo. Ci alziamo la mattina, in armonia e consapevolezza.
Alla ricerca della normalità se esiste…

I Soncinelli
IL FUTURO?

Un Sogno oltre confine

I Soncinelli

E noi li vediamo, su un’isola: sole, mare, brezza e sapore di sale, intenti a dare vita a qualcosa di “fuori dal coro” in una spiaggia di FuerteVentura, circondati da turisti sempre nuovi, curiosi e genuinamente affascinati dalle piccole meraviglie de I Soncinelli.


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“Rilasciamo questa intervista, con la mera e sincera volontà di condividere la naturalezza con cui una famiglia come la nostra, si misura quotidianamente tra difficoltà sociali e tra le mura di casa. Siamo coesi, uniti e piuttosto sereni. Certo, come ogni genitore, … preoccupati del futuro dei nostri figli, ma non accendiamo ipoteche, viviamo l’attimo e cerchiamo di donare loro il meglio di noi. Un grande ringraziamento alle nostre “Pigne” scrittrici ed editoriali, per averci dato l’opportunità di farci conoscere.” Laura e Massimo

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