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Papà Travel Experience

9 Aprile 2020
Papà Travel Experience - Beppe
Reading Time: 6 minutes

È quando decidi si aprirti al mondo al mondo che le cose iniziano ad arrivare” Beppe Lamberto

Ed è proprio così che abbiamo conosciuto Beppe, quasi per caso. Un libro che avrebbe dovuto essere un regalo e invece ci siamo trovate a leggerlo e ci ha molto colpito:

Papà Travel Experience

Papà Travel Experience

Così lo abbiamo contattato e ci siamo fatte contagiare dalla sua passione per i viaggi, dal suo entusiasmo e dalla sua parlantina…un’ora di live è volata via con piacere.

Se vi state chiedendo di cosa abbiamo parlato, ecco a voi l’intervista.

Ti conosciamo come Papà travel experience, ma chi c’è dietro? Chi è Beppe?

Sono sempre andato in difficoltà quando si è trattato di dover presentare me stesso. Sono un papà separato che ha deciso di raccontare la propria esperienza aprendo la pagina Facebook “Papà Travel Experience”, nel momento in cui ho deciso di unire la mia passione per i viaggi, col fatto che dopo la separazione mi sono ritrovato a dover rivedere completamente i tempi che passavo con mia figlia. E così ho scelto proprio il Viaggio -intesa come esperienza nuova da fare insieme- come luogo in cui conoscerci vicendevolmente e ricostruire il nostro rapporto. Per il resto mi sento una persona in continua evoluzione, così da buon paraculo ho imparato che il modo migliore per descrivermi è contenuto tutto in questo bellissimo aforisma di George Bernard Shaw: “La persona che mi conosce meglio è il mio sarto, perché ogni volta che mi vede prende le mie nuove misure. Tutti gli altri invece vanno avanti con quelle vecchie, e si aspettano che io faccia altrettanto”.

In un capitolo racconti che la cosa che ti manca di più è vivere la quotidianità con tua figlia, come hai compensato questa carenza? Com’è cambiato il rapporto con tua figlia?

Purtroppo la quotidianità la puoi vivere appieno solo stando sotto lo stesso tetto, quindi non si scappa. Però ho cercato di essere obiettivo, e di mettere tutto sulla bilancia: così se le scelte fatte, da una parte mi hanno privato della quotidianità, dall’altra hanno contribuito a rendermi una persona migliore. E quindi sono consapevole del fatto che quello di mio sto dando a mia figlia ora, non avrei mai potuto trasmetterlo se non avessi puntato ad evolvere come persona.

Da dove nasce l’idea di scrivere un libro?

Scrivere un libro -anche se sembra banale dirlo- ma è veramente stato sempre il mio sogno. Mai però avrei pensato che il primo fosse proprio sulla mia storia. Ho un sacco di cose iniziate e lasciate a metà che un giorno vorrei riprendere: progetti precedenti al blog a cui tengo molto, e che inizialmente mi facevano rimanere restio all’idea di scrivere il mio libro collegato appunto a questa pagina. Poi però è arrivata la proposta concreta della casa editrice, che voleva pubblicarlo all’interno della collana Bar Papà, e così ho deciso che forse avere un contratto con una precisa data di consegna mi avrebbe aiutato ad avere quella costanza nel concludere il progetto che spesso mi è mancata in passato. E oggi devo dire che sono davvero felice di aver accettato, anche perché sono riuscito a metterci dentro molto di più di quanto credessi in partenza.

Crediamo che il tuo libro sia molto significativo e, se possiamo dire, di esempio per tanti papà che magari danno molte cose per scontate e che sono così coinvolti nella vita di tutti i giorni da perdere di vista quello che è veramente importante. Che consiglio daresti loro?

Eh, bella domanda. Dirti che consigli darei ad altri papà non saprei proprio, anche perché non mi sento di avere le competenze per poterlo fare. Potrei limitarmi a raccontare la mia esperienza, sottolineando cosa riesco a tirarci fuori di positivo. Ma poi ognuno ha la sua storia, ed ogni vita è differente. Sicuramente mi sono accorto che passare del tempo insieme a mia figlia non era sufficiente per costruire il rapporto di empatia che desideravo; il tempo avevo bisogno di viverlo, insieme a lei, e non semplicemente trascorrerlo: c’è una bella differenza. Quindi mi sono limitato a prendere coscienza di quelle che erano le mie necessità, e capire che strada avrei potuto percorrere per soddisfarle. Che poi io abbia deciso di farlo principalmente nel viaggio è poco importante. Ognuno -se ha voglia di cercare- può trovare il luogo in cui riesce a vivere il Tempo al meglio possibile. Dunque il Viaggio per noi non è il fine, ma il mezzo.

Cammino di Santiago

Siamo convinte che il tuo libro contenga tanti spunti di riflessione che per noi mamme. Un punto di vista differente ci fa bene… hai qualche “advice” da dare anche alle mamme? Magari anche alle mamme single? 

Sono felice che, da donne, vediate questo libro come spunto per osservare alcune dinamiche da un punto di vista differente. Proprio per questo non ho consigli da dare, se non di cercare sempre di entrare in empatia con le persone che ci circondano. E, soprattutto per i genitori separati -siano donne o uomini- che magari faticano a riequilibrare il rapporto con il/la proprio/a ex, non dimenticarsi mai che prima di tutto si stanno rapportando con la mamma o il papà dei loro figli; e che in quanto tali meritano innanzitutto rispetto e dignità, anche solo in funzione del ruolo che ricoprono. Per aggiungere una cosa legata alla mia esperienza -rivolgendomi sempre ai genitori single- è che dopo la separazione ho inizialmente pensato che avrei dovuto abituarmi all’idea di rinunciare a tutte quelle belle esperienze da famiglia (proprio come i viaggi) che la mia nuova situazione ritenevo mi togliesse; poi, quando ho capito che non si trattava di reale difficoltà ma semplicemente di un freno dovuto al pregiudizio che io stesso utilizzavo per limitarmi, ho deciso di abbatterlo e di partire. Perché in tutte le cose, la parte difficile è fare il primo passo. Poi, è tutta discesa…

Su Instagram e Facebook seguiamo le tue stories insieme ad altri “super papà”, è bello vedere un team così unito, com’è nata questa amicizia?

L’amicizia con gli altri papà blogger è nata a fine 2018. A “radunarci” è stato Patrizio Cossa -il fondatore di Bar Papà– che ha inserito alcune storie di padri, fra cui la mia, nel suo secondo libro (Bar Papà, Ultra Edizioni) la cui presentazione di Milano è stata l’occasione per incontrarci “dal vivo”. Poi c’è stata la prima Fiera dei Papà a Roma, organizzata sempre da Patrizio, dove ho avuto modo di conoscere i ragazzi che non avevo conosciuto a Milano. Da lì abbiamo continuato a sentirci e portare avanti i nostri progetti, anche attraverso la Pagina Facebook Bar Papà e il profilo Instagram Barpapalive.

Ci vuoi parlare dei tuoi prossimi progetti? Hai in mente qualche nuova avventura insieme alla tua bambina? Sei già al lavoro su un nuovo libro?

Sicuramente i viaggi sono fra le nostre priorità una volta rientrata l’emergenza, anche se credo (e per certi versi, spero) cambierà il modo di affrontarli. Ancora prima dell’emergenza avevamo in programma un weekend a Roma perché avevo promesso alla zia un viaggio in Frecciarossa; ma soprattutto di aiutarla a cercare il gatto Romeo (er mejo der Colosseo). In queste ultime settimane abbiamo aggiunto ai nostri progetti Verona (vuole vedere il balcone di Giulietta), e la Transilvania on the road. Senza dimenticare l’Umbria -praticamente la mia seconda casa- dove non vedo l’ora di tornare il prima possibile. Per quanto riguarda un libro sì, sto approfittando di questo periodo per scrivere e devo dire che oltre ad essere terapeutico riesco ad essere molto produttivo. Al momento rimane ancora un progetto in fase embrionale, ma sto iniziando a trovare una direzione da seguire, e la sua trasformazione in farfalla inizio a vederla sempre più vicina: sperem!

Seguite le avventure di Beppe sui social

Facebook: https://www.facebook.com/papatravelexperience/

Instagram: https://www.instagram.com/papa_travel_experience/

Potete acquistare il libro Papà Travel Experience nella vostra libreria di fiducia o anche su Amazon (anche su Kindle)

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