Storie

Un VARIOPINTO mondo in miniatura

1 Settembre 2023
00_VARIOPINTO_Cover articolo StoriediPigne
Reading Time: 7 minutes

La prima nuova Storia dopo le vacanze profuma di Sicilia, arte, legno e vernice acrilica. Ha per protagonista Francesca, abitante della splendida Modica, artigiana poco più che trentenne, sposata e con una bimba di tre anni e mezzo.

Nel 2018 dà vita a VarioPinto, un progetto nato quasi per gioco e, come ci ha detto lei:

…soprattutto senza pretese né chissà quali grandi obiettivi.

VARIOPINTO: UN PROGETTO NATO PER CASO

Francesca racconta di essersi iscritta, proprio nel 2018, ad un corso di pittura ad acquerello organizzato da un’Associazione di artigiane che si chiama “Ammanoammano”; il gruppo è formato da donne che si occupano principalmente di abbigliamento sostenibile e ha rappresentato una fonte di spunti e “ponti” che hanno portato Francesca a dare vita a Variopinto.

L’arte e la pittura mi hanno sempre affascinato, e tutte le volte che ne ho avuto modo l’ho praticata.

Per anni, prosegue l’artigiana: “…sono stata animatrice in un centro giovanile, mi occupavo io di tutti i lavori artistici, dalla gestione dei laboratori per bambini alla pittura di pareti, piuttosto che di armadi o di giochi per bambini, ma di fatto non avevo mai studiato arte né avevo mai partecipato a corsi di pittura.”

Decide quindi di iscriversi al corso di “Ammanoammano” scegliendo di cimentarsi con l’acquerello, una tecnica che, a suo avviso, non riusciva bene a manovrare. In quello stesso periodo, l’associazione, organizza un market di Natale e a Francesca viene proposto di esporre qualcosa…

SCELTE CHE CAMBIANO LA VITA

“…lì per lì mi trovai un po’ spiazzata, non avevo idea di cosa poter “vendere”.

Nei giorni seguenti, alla ricerca di ispirazione, Francesca si è imbattuta nelle palline di legno che si utilizzano comunemente per profumare gli armadi e a quel punto è balenata un’idea: “ma se dipingessi queste sfere e le portassi al mercatino? Erano bellissime, profumate e sarebbero state perfette da utilizzare come collane.”

Inutile dire che il mercatino fu un successo e la “nostra” artigiana, incredula, ha continuato senza sosta a dipingere sfere profumate di legno di 2,5cm.

Ci ho dipinto paesaggi, fiori, iniziali, mare… di tutto. Tutto in 2,5cm.

Da quel momento è nato VarioPinto e Francesca non si è più fermata. Certamente il progetto si è sviluppato trovando la sua strada, evolvendosi con la sua fondatrice verso utenze e produzioni differenti rispetto al principio.

Ma non viene mai dimenticato il punto di partenza e l’anima che l’artista mette nel dare vita alle sue creazioni è sempre la stessa.

VARIOPINTO IN TRE PAROLE

A proposito di parole ci ha strappato un sorriso leggere che aveva già deciso il nome del progetto in tempi assolutamente non sospetti (in moto al ritorno dal liceo):

…se un giorno dovessi avere un’attività in cui dipingo cose, la chiamerei VarioPinto.

E adesso riusciamo a descrivere il progetto usando solo tre parole?

A questa domanda forse ho una “non risposta”; sono troppo chiacchierona, non riesco a trovare tre parole ma ci sto provando. Vediamo: innanzitutto spontaneità, che mi piace di più di autenticità perché la seconda mi sembra abbia un’accezione bonariamente presuntuosa, e io sono tutto al di fuori di quello…

UN PO’ DI FRANCESCA

Chi è Francesca, founder di VarioPinto?

Ho sempre avuto questa tendenza innata al creare, dipingere disegnare… sento in me un’energia creativa che devo fare uscire per forza, non riesco a tenerla. Non ho mai studiato arte, non è un vanto, né una cosa di cui vado fiera perché studiare è sacro, e chissà quanto tempo risparmierei se avessi studiato.

Ma ammetto che imparare dai propri errori è un’esperienza troppo pregnante, difficilmente dimentichi qualcosa che hai provato a “risolvere” con le tue mani e alla quale hai trovato da sola una soluzione.

Di fatto si tratta di un percorso in atto, giornalmente alzo l’asticella, e a volte confesso anche di tenerla molto bassa, soprattutto nei periodi di forte pressione.

LE CREAZIONI DI VARIOPINTO: DALLE PALLINE A…

Ci racconti la tua produzione?

Sono partita come dicevo da palline di legno profumate dipinte da utilizzare come collana lunga.

Piano piano ho pensato di abbinare degli orecchini, quindi ho cercato supporti in legno su cui poter dipingere (si trattava di piccoli esagoni, cerchi, cuoricini) tutto molto piccolo, parliamo di 1/2cm.

Poi mi è venuto in mente di assemblare queste palline e ne ho fatte delle bamboline, sempre da usare come collane, e, su richiesta, come portachiavi. Poi le palline sono diventate tante e le univo a girocollo come collane.
Nel periodo natalizio ho proposto le palle di Natale in legno decorate che, da quel momento, sono diventate un punto di riferimento della produzione natalizia.

Piano piano mi sono resa conto che i gioielli mi stavano stretti, mi stressavo molto a cercare gli elementi di giunzione affinché fossero inossidabili, piuttosto che in ottone…  insomma, c’è stato un momento in cui mi sono detta “io voglio dipingere, non fare la gioielliera.

…AI GIOCHI PER BAMBINI

Francesca, quindi, ha allungato lo sguardo sugli elementi decorativi e d’arredo. Insieme alle palle di Natale sono arrivate le pegdoll (figure in legno) che era solita usare per i piccoli presepi commissionati e, successivamente, proposti in versione di fiabe in scatola.

Questo ha fatto luce su quello che poi è diventato il mio lavoro vero e proprio: i giochi per bambini.

LA PRODUZIONE ATTUALE

La produzione attuale di VarioPinto comprende: Fiabe in scatola, scatole di cartone su cui è posizionata una copia della fiaba e i personaggi di riferimento dipinti con cura;  Color box, statuine corredate da anelli da infilare per il riconoscimento dei colori nella prima fase dell’infanzia; Memory box scatole dei ricordi per bambini, anche se ammette di averne realizzate parecchie anche per gli adulti; Carillon; Catenelle porta ciuccio e infine portachiavi e oggettistica varia per la casa.

WORK IN PROGRESS

Nella prima fase del lavoro dico sempre ai miei clienti “qui ho bisogno della tua immaginazione.

Le bozze del lavoro che mi viene commissionato le produco a matita su carta (ecco a cosa sarebbe servito studiare progettazione grafica). Faccio un paio di proposte (tenendo ovviamente conto dell’idea di partenza del cliente, se ne ha una) e poi si aggiusta, se c’è da aggiustare, o passiamo alla realizzazione vera e propria. Trasferisco il disegno sul supporto che devo dipingere (nel caso delle box) e inizio. Il disegno lo trasferisco con la carta forno e conservo tutte le veline in modo da poterle riutilizzare all’occorrenza. Naturalmente contestualizzandole di volta in volta, cerco sempre di garantire una sorta di unicità a tutti i miei clienti.

Hai una creazione del cuore? 

Bella domanda… diciamo che quasi tutto quello che produco ogni volta mi fa dire “ma perché non me lo tengo”.  Cerco sempre di trovare il compromesso giusto tra me e i miei clienti, succede spesso che lavoriamo quasi in sinergia, ma a volte (pochissime) questo non accade… bene quelli sono i lavori che non terrei per me ecco. Ho risposto al contrario.

I CARILLON

Opere ricorrenti, cosa ami di loro?

Adoro trovare modi nuovi di raccontare storie.

Mi piace vederli nella mia mente prima di iniziare il lavoro, e a lavoro finito guardare che sono esattamente come li avevo pensati. Mi piace pensare un oggetto partendo da molto lontano. Prendo un componente e mi chiedo “questo cosa potrebbe diventare?”

LA DIMENSIONE FA LA DIFFERENZA

Un focus sulle miniature: ci parli della tua tecnica?

Lavoro con stuzzicadenti, bastoncini, palline… tutto quello che all’inizio del mio percorso usavo per i gioielli ora diventano parti di una sedia ad esempio, oppure dei seggiolini di una giostra. Lavoro sul millimetro: i carillon sono 9cm di diametro, il che vuol dire che per avere un lavoro armonico le decorazioni non devono superare i 2 cm. Cerco di assemblare tutto in proporzione, utilizzo spesso la resina a lampada UV per incollare le parti. Non uso la lente di ingrandimento, non riesco ad utilizzarla. Ultimamente invece mi sono molto d’aiuto le pinzette, non mi incollo le dita e riesco a tenere pezzi veramente minuscoli. La pittura è anche essa minuscola, e utilizzo praticamente i pennelli che usano per la nail art.

I MATERIALI

Quali sono e perché li hai scelti?

Il filo conduttore di tutti i miei lavori è il legno. È un materiale che amo anche grezzo, a volte lascio volutamente delle parti non decorate perché è davvero incredibile il calore che emana il suo colore. Quindi lo scelgo perché mi piace da guardare, perché è quasi indistruttibile ed è un materiale comunque di pregio. Nei carillon metto spesso il filo d’ottone, adoro il colore e la luce che regala.

IL FUTURO E DUE RISATE

L’intervista arriva alla conclusione e domandiamo a Francesca cosa ha in serbo il futuro per Variopinto, ci risponde con un po’ di preoccupazione, condivisa e comprensibile.

Eh il futuro… con una guerra mondiale alle porte e una crisi climatica in atto, il futuro mi fa sempre più paura. Dicevo a mio marito tempo fa, anche se non vendessi, anche se non lavorassi con queste cose, quello che faccio lo farei lo ugualmente.  Ed è forse questo che muove tutto, io il mio lavoro lo farei anche se non vendessi nulla.

Questo ci fa sorridere, soprattutto quando aggiunge che si reputa una persona troppo disordinata e… “sfigata” alla quale ne capita una al giorno: colori che esplodono, coperchi delle box montati al contrario, macchie di attack sull’ unico paio di jeans da 200euro. Noi vi consigliamo di tenerla d’occhio sui suoi profili social dove quattro risate e molta ammirazione per le sue creazioni sono garantite!


LINK UTILI

Francesca lavora quasi esclusivamente su commissione, le piacerebbe avere un “magazzino” con opere in pronta consegna, ma il tempo manca e comunque capisco la personalizzazione rende ovviamente unico il pezzo creato rispetto allo “stock”. Questo, ve lo ripetiamo sempre, è il bello del lavoro artigianale.

Trovate VarioPinto su Instagram: franci.lin variopinto

Facebook VarioPinto decorazioni e handmade

You Might Also Like

No Comments

Leave a Reply